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20 dicembre 2012
NATALE “NERO” PER I PENSIONATI DELLE AREE RURALI, 7 SU 10 VICINI ALLA SOGLIA DI POVERTÀ

La Cia accende un faro sulle condizioni di disagio economico e sociale degli anziani residenti in campagna: sono loro a scontare di più i pesanti effetti della crisi. Alle pensioni mediamente più basse si aggiunge la carenza strutturale di servizi e i recenti tagli alla sanità. Sempre più urgente colmare questo divario.

Sarà un Natale più povero per tutti. Ma ad accusare i “morsi” della crisi nelle prossime festività saranno in particolar modo le campagne, dove si inaspriscono i toni del disagio sociale, soprattutto per gli ultrasessantacinquenni. Si tratta di una categoria di per sé vulnerabile, che nella congiuntura economica attuale rischia di sprofondare in una situazione ancora più drammatica. Attualmente, infatti, sono 7 su 10 i pensionati delle aree rurali a essere vicini alla soglia della povertà: un rapporto di gran lunga più allarmante di quello relativo alla popolazione italiana che, secondo l’indagine dell’Istat sulla coesione sociale, arriva a sfiorare il 30 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione agricoltori.

Se, infatti, -spiega la Cia- in Italia più della metà dei pensionati vive con meno di 1000 euro al mese, nelle aree rurali la media percepita si abbassa notevolmente, ed è proprio qui che si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia delle 500 euro. E questa disparità economica si riflette drasticamente sul potere d’acquisto, che nelle campagne crolla molto più rapidamente rispetto alle aree urbane, visto il livello estremamente più basso di redditività.

Ma il problema non è solo economico. La geografia della crisi italiana -continua la Cia- è determinata anche allo stato di salute dei servizi sociali. E nelle campagne la carenza è strutturale ed è aggravata dai recenti tagli alla sanità e in particolare al Fondo per la non auto-sufficienza, che grava in particolar modo su anziani e pensionati.

Per questo, la Cia ribadisce l’esigenza di lavorare a una riqualificazione di queste aree, prendendo misure locali di intervento per le non autosufficienze, stabilendo adeguate provvidenze economiche agli indigenti ed eliminando incongruenze e abusi e, contemporaneamente, offrendo un sostegno vero e efficace a chi è in reale stato di bisogno. Va, insomma, colmato ogni divario qualitativo e quantitativo tra regioni e territori garantendo i livelli essenziali di assistenza sociale.

 

Fonte: Cia Nazionale


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