Ammontano ad oltre 200 milioni di euro le richieste di garanzia diretta pervenute dal sistema bancario a Ismea-Sgfa. I dati, a tutto settembre 2012, attestano il valore complessivo a 205 milioni e 390 mila euro, importo per oltre 187 milioni rappresentato da fideiussioni, cioè garanzie destinate direttamente agli agricoltori, e per 18,1 milioni da cogaranzie, operazioni che prevedono invece il coinvolgimento dei consorzi fidi. Rispetto a giugno 2012 i dati Ismea-Sgfa rivelano una crescita del 13,8%. Dall’inizio dell’operatività il trend indica una progressiva e accentuata espansione. Dopo una fase di rodaggio, le garanzie dirette riservate al mondo agricolo hanno registrato infatti una rapida ascesa. Se nel 2009 le richieste pervenute nell’anno ammontavano a poco più di 17 milioni di euro, nel 2010 la stessa cifra è balzata a 46,5 milioni. La crescita è proseguita nel 2011, anno che ha fatto segnare un monte-richieste per un controvalore di 63,7 milioni di euro, mentre il 2012, in soli tre trimestri, ha già sfiorato i 76 milioni di euro e a fine anno potrebbe superare la soglia dei 100 milioni. Il grosso degli importi riguarda operazioni di finanziamento per l’introduzione in azienda di innovazioni tecnologiche. Tra le finalità prevalgono inoltre il consolidamento di passività, il miglioramento fondiario e l’acquisto di attrezzature. Di un certo rilievo anche le garanzie richieste a fronte di finanziamenti destinati alla costruzione, l’acquisizione e il miglioramento di beni immobili.Diffusa l’operatività sul piano territoriale, con le regioni di testa rappresentate da Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Lombardia. Circa una richiesta su tre fa inoltre riferimento a giovani agricoltori e il 17% è riconducibile alle start up. Quanto alla G-card, o lettera di garanzia, che consente alle imprese agricole di ottenere, prima di presentare una richiesta alla banca finanziatrice, il proprio “merito creditizio” e l’importo massimo garantibile, i rilasci hanno raggiunto il numero di 400. Si rileva dunque un buon interesse da parte delle aziende agricole, per uno strumento finalizzato a rendere più agevoli e trasparenti i rapporti tra imprese e istituti di credito. In generale, dai dati Ismea-Sgfa emerge un forte rallentamento della dinamica del credito agrario, per effetto del cosiddetto fenomeno del credit crunch, ovvero della stretta creditizia operata dalle banche. Nel primo semestre 2012 le erogazioni del sistema bancario alle imprese agricole si sono ridotte di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un risultato che segue il meno 13,5% già registrato nel 2011, che appare inoltre più accentuato nel Mezzogiorno e che sembra maggiormente colpire le operazioni di lungo termine.
Fonte: www.taetronaturale.it