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09 ottobre 2012
AGROALIMENTARE: BENE MONTI, IL COMPARTO È STRATEGICO PER LA RIPRESA

La Cia commenta l’intervento del premier all’inaugurazione del nuovo stabilimento Barilla in provincia di Parma: l’agroalimentare vale 128 miliardi di euro l’anno e il fatturato è previsto in crescita. La politica si decida a investire davvero nel settore con misure ad hoc, partendo da chi fornisce la “materia prima” all’industria, cioè gli agricoltori.

 

L’agroalimentare è uno dei punti di forza del nostro Paese: oggi lo ha riconosciuto lo stesso premier Mario Monti, che ha elogiato il comparto definendolo “unico al mondo”. Per questo, oggi la politica deve salvaguardare e investire davvero nel “made in Italy” a tavola, che da tempo ha assunto un ruolo cruciale nell’apparato economico dello Stivale. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando la visita del presidente del Consiglio a Rubbiano, Parma, per l’inaugurazione del nuovo stabilimento Barilla.

L’agroalimentare italiano è strategico e può rappresentare davvero un volano per la ripresa e lo sviluppo del Paese -osserva la Cia-. D’altra parte, già oggi il comparto vale 128 miliardi di euro l’anno, con un fatturato che si stima in crescita di oltre 2 punti percentuali nel 2012, cioè nell’anno “nero” in cui soffrono tutti gli altri settori industriali.

Oggi -ricorda ancora la Cia- l’agroalimentare occupa il secondo posto dopo il settore metalmeccanico all’interno dell’industria manifatturiera italiana, con un export che supera i 25 miliardi di euro l’anno. Ecco perché è ora di valorizzare adeguatamente il comparto, costruendo una vera politica agroalimentare che finora non c’è mai stata, con misure di sostegno “ad hoc” a cominciare dall’agricoltura, che fornisce all’industria oltre i due terzi dei suoi prodotti.

Inoltre -conclude la Cia- bisogna intensificare i controlli e inasprire pene e sanzioni per chi tarocca e falsifica la qualità italiana. Nel supermarket mondiale del “bidone”, infatti, i nostri prodotti restano i più clonati e oggi l’italian sounding scippa 7 milioni di euro l’ora al vero “made in Italy” agroalimentare.

 

Fonte: Cia nazionale


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