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27 agosto 2012
L’AUMENTO DEL COSTO DEI CARBURANTI AGRICOLI RENDE SEMPRE PIÙ IMPOSSIBILE L’ATTIVITÀ AGRICOLA

Il continuo aumento del costo del gasolio in agricoltura rende sempre più difficile lo svolgimento delle attività in agricoltura. A denunciarlo è Vito Scalera – presidente della Cia provinciale di Bari. Nei 2011 il costo del gasolio è aumentato del 27%. Caro petrolio, iva, e le diverse accise a favore dello stato sono le cause di tali aumenti. Questi continui aumenti diventano sempre più insostenibili per le tasche delle famiglie, le quali pagano doppiamente i rincari. Il prezzo del gasolio agricolo, che nel dicembre 2010 era pari a 60 centesimi al litro, ha ormai raggiunto e superato 1 euro al litro. In un anno e mezzo circa,  la crescita è stata di circa il 70%. E’ evidente che questi aumenti incidono sulla redditività delle colture e degli allevamenti. Basti pensare che per un ettaro di frumento coltivato il consumo di gasolio è di circa 200 litri ad ettaro significa che, rispetto al 2010, il maggior costo raggiunge gli 80 euro ad ettaro di grano. Un salasso per le imprese agricole. E se si pensa che l’aumento del costo del gasolio ha una diretta incidenza sugli altri mezzi tecnici della produzione (concimi, mangimi, prodotti fitosanitari, costi energetici, costi per l’irrigazione, ecc.) le ripercussioni sul settore sono ancora maggiori. Un’attenzione particolare -aggiunge Vito Scalera- merita la posizione che assumono i paesi produttori di petrolio come la Libia e l’Iran. Il governo provvisorio di Tripoli, infatti ha annunciato che per l’interesse libico intende rivedere i contratti firmati dal vecchio regime di Gheddafi; mentre l’Iran minaccia di chiudere i collegamenti attraverso lo stretto di Hormuz, collegamento marino con i giacimenti petroliferi del Golfo attraverso il quale transita il 40% del petrolio via mare e il 20% del totale. Questo scenario desta grande preoccupazione per le imprese agricole, le cui conseguenze si ripercuotono anche sulle famiglie,le quali vedono aggravare ancora il bilancio familiare. Questo meriterebbe una maggiore attenzione anche ai più alti livelli istituzionali, al fine di cercare soluzioni che ne riducano l’impatto su un comparto, quello agricolo, i cui margini di manovra per far fronte alla crisi economica diventano sempre più stretti. In questa situazione è indispensabile che il governo azzeri al più presto le accise sul gasolio agricolo, in modo da permettere una riduzione degli oneri a carico degli agricoltori.

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