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02 maggio 2012

RIDURRE GLI ALCHIL ESTERI PER DIFENDERE IL VERO OLIO EXTRAVERGINE

Nell’ambito delle iniziative deliberate dalla Giunta della Cia provinciale di Bari, il comprensorio della Murgia Barese,  a Gravina in Puglia, nel contesto della 718.ma edizione della Fiera San Giorgio, il 25 aprile ha dato vita ad un'altra tappa importante per la petizione della Cia regionale  per la riduzione del parametro Ue degli “alchil esteri” nell’olio extravergine di oliva e combattere le miscele fraudolente petizione. In poche ore sono state oltre trecento le firme raccolte tra agricoltori e semplici cittadini che hanno voluto aderire all’iniziativa promossa dalla Cia pugliese e che sta trovando riscontro ai diversi livelli istituzionali.

 “La Cia Puglia, con la petizione indirizzata al presidente Ue Josè Barroso, al commissario Agricoltura Ue Dacian Ciolos, al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo De Castro e al  ministro delle Politiche agricole Mario Catania, chiede la modifica del Regolamento Ue 61/2011 affinché venga ridotto il parametro degli ‘alchil esteri’, che individua i fenomeni fermentativi e degradativi delle olive di scarsa qualità, dagli attuali 75 mg per kg a 30 mg per kg di olio extravergine di oliva. Questa riduzione è fondamentale per  salvaguardare i produttori di olio extravergine d’oliva e per contrastare le miscele con olio lampante e deodorato. Infatti la soglia attuale degli ‘alchil esteri’ di 75 mg/kg, che è stata introdotta dall’aprile scorso è troppo alta e consente di mettere in commercio con la dicitura “olio extravergine d’oliva” anche oli extravergini ottenuti con miscele che possono contenere fino al 60 per cento oli lampanti rettificati e deodorati”.

“La Cia Puglia, nel dare atto all’Ue dell’importanza rappresentata dall’introduzione per la prima volta nella normativa comunitaria del parametro degli ‘alchil esteri’, chiede alla Ue di modificare il regolamento Ue 61/2011 e ridurre il parametro degli ‘alchil esteri’ a 30 mg/kg. Tale riduzione è  condizione indispensabile per dare trasparenza al mercato del ‘vero’ olio extravergine d’oliva, tutelare i consumatori e il patrimonio ambientale pugliese costituito da 60 milioni di ulivi, di cui ben 5 milioni secolari e monumentali”.

“L’olivicoltura pugliese con i suoi 1,3 milioni di quintali di ‘vero’ olio extravergine d’oliva è la regione che si pone al primo posto nel mondo tra le regioni che producono il “vero” olio extravergine. La Puglia -ha rimarcato il presidente regionale Cia- supera l’intera Spagna che produce appena 600/700mila quintali di olio extravergine. Infatti le stime più attendibili, non addomesticate, ci dicono che il “vero” olio extravergine rappresenta solo il 5 per cento della produzione olivicola spagnola, e che per il restante 95 per cento è costituita da olio deodorato o lampante. Gli olivicoltori pugliesi non temono la concorrenza leale del ‘vero’ olio extravergine, qualunque sia la provenienza, perché la quantità disponibile effettiva di ‘vero’ olio extravergine è enormemente al di sotto della crescente domanda mondiale, che, purtroppo, per oltre il 50 per cento viene soddisfatta da olio extravergine mistificato e miscelato con oli deodorati e lampanti”.