Stralcio dell’intervento tenuto dal VicePresidente della Cia Puglia Donato Petruzzi al Convegno sul tema “Ulivi monumentali di Puglia tra vincoli e opportunità” svoltosi a Bari presso l’Hotel Sheraton:
La legge regionale 14 del 2007 è stata una legge voluta un pò da tutti, emanata in un momento particolare, quando il traffico illegale degli alberi monumentali era all’ordine del giorno.
La CIA ha comunque sempre sostenuto - anche nella conferenza stampa di presentazione della legge alla presenza del presidente della Regione Nichi Vendola - che il limite più grosso è che ad un vincolo certo non corrisponde un indennizzo altrettanto certo per gli agricoltori.
La legge ha avuto comunque il pregio di mettere un freno allo scempio del commercio illegale degli alberi monumentali.
Ora che l’emergenza del traffico illegale di alberi è terminata, bisogna lavorare con calma e serenità alla modifica di una buona legge, che è stata varata, però, in tutta fretta. La salvaguardia dell’ambiente deve anche coniugarsi con il reddito degli agricoltori.
Se i terrazzamenti, gli ulivi secolari e i muretti a secco di Puglia sono arrivati fino ai giorni nostri, è grazie ai tanti braccianti e contadini che hanno curato il territorio nei secoli e che continuano a curarlo.
Nessuno quindi vuole distruggere il lavoro dei propri padri.
Ma la legge per rispondere meglio alle esigenze di tutti va modificata.
L’Art 2 comma 3 della legge regionale 14 recita che quando all’interno dell’oliveto ci sono il 60% di ulivi monumentali, quella particella deve ritenersi monumentale, quindi soggetta a vincoli paesaggistici.
In alcune zone della Puglia, in particolare nel centro sud della Regione, avremo quindi territori completamente “ingessati”, dove non si potrà costruire nemmeno un trullo o una abitazione magari con le volte a botte rispettando la tradizione.
In sostanza si dovrebbe fare in modo che il vincolo venga spostato dal paesaggio alla pianta.
Deve essere prevista una norma che faciliti da un lato maggiormente gli spostamenti degli ulivi monumentali, ma dall’altro che ci sia un controllo successivo sul reale attecchimento degli alberi trapiantati.
Sulla questione censimento degli alberi, poi, secondo la Cia il modo migliore per censire i circa 6 milioni di ulivi monumentali presenti in Puglia, senza spendere troppe risorse pubbliche e per farlo in tempi rapidi, è l’autocensimento. In questo caso, però, gli agricoltori devono realmente convincersi, di fronte a provvedimenti concreti, che il censimento o auto censimento che sia, è utile e offre vantaggi e soprattutto produce reddito in un momento in cui l’agricoltura sta vivendo la più grossa crisi “strutturale” dal dopoguerra ad oggi.
Dobbiamo cercare di coniugare, dunque, nel modo migliore possibile, la salvaguardia dell’ambiente, che interessa tutti i cittadini, al reddito degli agricoltori.
Ad un vincolo, deve corrispondere un indennizzo certo e non vantaggi che possono, così come è previsto nella legge, essere reali, che purtroppo oggi appaiono ancora ipotetici e aleatori.
La Regione Puglia su questo deve fare di più.
Anche nella nuova PAC (Politica Agricola Comunitari) che partirà dal 2014 bisogna individuare forme certe di compensazione al vincolo. Su questo il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo on. Paolo De Castro e gli altri parlamentari europei ci devono dare una mano.