Oggi (21 marzo) ad Andria una tappa importante della petizione con Paolo De Castro e Sergio Silvestris per la riduzione del parametro UE degli “Alchil Esteri” nell’olio extravergine di oliva e combattere le miscele fraudolente.
Dichiarazione del Presidente della Cia Puglia Antonio Barile
“Ad Andria, il comune maggiore produttore al mondo di “vero” olio extravergine per superficie olivetata e per dimensione produttiva, si svolge una delle tappe più importanti della campagna per la petizione sugli alchil esteri. La presenza ad Andria dei parlamentari europei Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura, e Sergio Silvestris, entrambi primi firmatari di un’interrogazione che ricalca i contenuti della petizione, ci fa compiere un balzo in avanti nella nostra battaglia per tutelare seriamente il “vero” extravergine pugliese.
Le aziende olivicole pugliesi sono in profonda crisi. L’extravergine contraffatto con olio deodorato e lampante è la rovina dell’olivicoltura pugliese che ha visto nelle settimane scorse crollare i prezzi dell’olio extravergine e delle olive.
La Cia Puglia sta realizzando su tutto il territorio regionale pugliese una raccolta di firme, affinché l’Unione Europea riduca immediatamente il parametro degli Alchil Esteri per garantire la qualità dell’extravergine.
La Cia Puglia, con la petizione indirizzata al Presidente Ue Josè Barroso, al Commissario Agricoltura Ue Dacian Ciolos, al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro e al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Mario Catania, chiede la modifica del Regolamento Ue 61/2011 affinché venga ridotto il parametro degli Alchil Esteri, che individua i fenomeni fermentativi e degradativi delle olive di scarsa qualità, dagli attuali 75 mg per kg a 30 mg per kg di olio extravergine di oliva. Questa riduzione è fondamentale per salvaguardare i produttori di olio extravergine d’oliva e per contrastare le miscele con olio lampante e deodorato. Infatti la soglia attuale degli Alchil Esteri di 75 mg/kg, che è stata introdotta dall’aprile scorso è troppo alta e consente di mettere in commercio con la dicitura “olio extravergine d’oliva” anche oli extravergini ottenuti con miscele che possono contenere fino al 60% oli lampanti rettificati e deodorati.
La Cia Puglia, nel dare atto all’Ue dell’importanza rappresentata dall’introduzione per la prima volta nella normativa comunitaria del parametro degli Alchil Esteri, chiede alla Ue di modificare il regolamento Ue 61/2011 e ridurre il parametro degli Alchil Esteri a 30 mg/kg. Tale riduzione è la condizione indispensabile per dare trasparenza al mercato del “vero” olio extravergine d’oliva, tutelare i consumatori e il patrimonio ambientale pugliese costituito da 60 milioni di ulivi, di cui ben 5 milioni secolari e monumentali.
L’olivicoltura pugliese con i suoi 1,3 milioni di quintali di “vero” olio extravergine d’oliva è la regione che si pone al primo posto nel mondo tra le regioni che producono il “vero” olio extravergine. La Puglia supera l’intera Spagna che produce appena 600/700mila quintali di olio extravergine. Infatti le stime più attendibili, non addomesticate, ci dicono che il “vero” olio extravergine rappresenta solo il 5% della produzione olivicola spagnola, e che per il restante 95% è costituita da olio deodorato o lampante.
Gli olivicoltori pugliesi non temono la concorrenza leale del “vero” olio extravergine, qualunque sia la provenienza, perché la quantità disponibile effettiva di “vero” olio extravergine è enormemente al di sotto della crescente domanda mondiale, che, purtroppo, per oltre il 50% viene soddisfatta da olio extravergine mistificato e miscelato con oli deodorati e lampanti.”