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Soddisfazione viene espressa dalla Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) Puglia per il risultato ottenuto dal sit in tenuto quest’oggi a Roma davanti a Montecitorio.Si è trattato di una manifestazione unitaria organizzata dalla Cia e da Confagricoltura e Copagri, per chiedere di rivedere l’impatto dell’Imu, dal momento che l’imposizione fiscale anche sui fabbricati rurali, strumentali all’attività di coltivazione o di allevamento, è una profonda iniquità, che non trova giustificazione alcuna.Presente davanti al Parlamento una ampia delegazione di agricoltori pugliesi. “Come Cia Puglia esprimiamo soddisfazione – dichiara il presidente della Cia Puglia Antonio Barile, che ha partecipato al sit in – per l’approvazione poco fa a Montecitorio di un ordine del giorno, accolto favorevolmente dal governo che si impegna a rivedere l’Imu sui fabbricati rurali”. Cia, Confagricoltura e Copagri questa mattina hanno detto un fermo “no” all’Imu così com’è posta. Un’imposta assurda e penalizzante che determinerà un vero e proprio “salasso” da 1,5 miliardi di euro, rispetto agli attuali 300 milioni circa di gettito, ai quali potrebbero aggiungersi altri 2-3 miliardi di euro per l’accatastamento. Sarà un impatto devastante che metterà in crisi tutto il settore, che già vive un momento di estrema difficoltà, con costi produttivi (in particolare il “caro-gasolio”), contributivi e burocratici giunti ormai a livelli insostenibili.
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