La Cia soddisfatta per la nuova intesa siglata tra governo, Abi e associazioni di categoria: una boccata d’ossigeno per le aziende del settore ancora in difficoltà. Oggi una su due è indebitata e tre su dieci non riescono più a fronteggiare la situazione. Ora necessario un riavvicinamento tra sistema bancario e mondo agricolo.
Con il rinnovo della moratoria sui debiti si evita il crac di migliaia di piccole e medie imprese agricole. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando la firma oggi all’Abi del nuovo accordo sul rinvio dei pagamenti alle aziende in difficoltà tra ministero dello Sviluppo economico, rappresentanza delle banche e categorie produttive.
La moratoria è uno strumento di aiuto concreto per supportare le aziende in crisi di liquidità e oberate da costi burocratici e produttivi in continua crescita, a cominciare dal “caro-gasolio”. Complice la crisi -spiega la Cia- ad oggi ben due imprese agricole su tre sono gravate da debiti e tre su dieci non riescono più a fronteggiarlo, con il rischio di finire nella rete dell’usura e della criminalità organizzata o di uscire definitivamente dal mercato.
Attualmente l’indebitamento del mondo agricolo con le banche -ricorda la Cia- si attesta sui 40 miliardi di euro, anche se si tratta di debiti a breve termine nei ⅔ dei casi. Una situazione che deriva anche dalle difficoltà degli istituti di credito nell’assistere le Pmi agricole.
Per questo motivo il rinnovo della moratoria ora è molto importante per le nostre aziende -continua la Cia-. Con la nuova sospensione del pagamento delle rate del debito e il contemporaneo allungamento dei tempi di rientro, si dà un’ulteriore boccata d’ossigeno alle aziende ancora in affanno, ma che vogliono proseguire la loro attività imprenditoriale e riprendere il percorso dello sviluppo, agganciando la ripresa.