Come era strutturata la divisione del lavoro tra i sessi nel contesto agricolo pugliese tradizionale? In tutta la Puglia, e in particolare nel Gargano, la raccolta delle erbe spontanee, praticata a scopo alimentare o curativo, era prerogativa quasi del tutto femminile. Come lo era anche l’orticultura che competeva però, fra le donne, solo a quelle sposate, poiché non era lecito che una donna si recasse da sola in campagna: e l’importanza di questa attività nell’economia locale è riassumibile in un proverbio di Sannicandro (FG): «l’orto campa l’uomo morto». La divisione del lavoro fra i due sessi è carica ovviamente di conseguenze nell’organizzazione dei ruoli familiari e in particolare di quello femminile: se la donna partecipa in misura più attiva al lavoro esterno, maggiore è il suo potere all’interno della famiglia. Spesso l’intera economia domestica viene controllata dalla donna che, oltre a tenere il bilancio completo della famiglia, regola e raziona le spese del marito. Per le sue funzioni amministrative la donna, a Sannicandro, viene chiamata «ministro delle finanze». Nell’attività agricola vera e propria, comunque, alla donna spetta soprattutto il compito di raccogliere i prodotti coltivati (agrumi, olive, noci ecc.), mentre l’uomo assolve alle operazioni di concimazione, aratura del terreno, semina e mietitura.
Marco Miosi (antropologo culturale)