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31 gennaio 2012

IMU, LA GIUNTA CIA AL GOVERNO: SUBITO RISPOSTE SU FABBRICATI RURALI E TERRENI AGRICOLI

Bene la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto sulla fiscalità in agricoltura (il primo febbraio incontro con il sottosegretario Ceriani), ma è indispensabile rivedere la tassazione prevista dalla manovra, che grava ingiustamente su indispensabili strumenti di lavoro per l’imprenditore agricolo. Sollecitati interventi anche sul “caro-gasolio”. Dai decreti sulle liberalizzazioni e sulle semplificazioni primi importanti passi avanti. Sui rapporti con la Gdo recepite alcune richieste della Confederazione. Occorre, però, fare ancora di più. Se non si rivede la fiscalità in agricoltura, le imprese saranno costrette a sborsare quest’anno oltre 1,5 miliardi di euro. Sarebbe un colpo micidiale per un settore che già fa i conti con costi produttivi, contributivi e burocratici ingenti e ulteriormente appesantiti dai continui rincari del prezzo del gasolio agricolo, che ha raggiunto livelli insostenibili. Servono, quindi, risposte immediate e valide sull’Imu per i fabbricati rurali e sulla rivalutazione degli estimi catastali sui terreni agricoli. Senza interventi si svilupperà l’annunciata mobilitazione del mondo agricolo che, sempre più in difficoltà, rischia di sprofondare in una drammatica crisi. E’ quanto sostenuto dalla Giunta nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori, riunitasi oggi a Roma sotto la presidenza di Giuseppe Politi, per esaminare e affrontare le gravi questioni che attanagliano le aziende agricole del nostro Paese.

Si guarda, dunque, con molta attenzione all’incontro che si svolgerà mercoledì prossimo primo febbraio con il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani per discutere, appunto, della nuova tassazione in agricoltura. “Apprezziamo -afferma la Giunta della Cia- la disponibilità del governo ad aprire un tavolo di confronto, peraltro richiesto dalla Confederazione, ma chiediamo interventi rapidi ed efficaci per garantire la stessa sopravvivenza di migliaia di imprese agricole. Altrimenti si darà il via a iniziative sull’intero territorio nazionale, preferibilmente di concerto con le altre organizzazioni professionali, per contrastare misure che penalizzano in modo devastante chi vive e lavora in agricoltura”.

“Su questi problemi -ribadisce la Giunta nazionale- la Cia ha inviato precise richieste al presidente del Consiglio Mario Monti, ai leader dei partiti politici e al presidente dell’Anci, manifestando la grande preoccupazione su provvedimenti che peseranno in maniera opprimente sul futuro dei nostri imprenditori agricoli”.

“Siamo in presenza -avverte la Giunta della Cia- di una tassazione punitiva nei confronti lavoro dell'agricoltore. Vengono colpiti strumenti indispensabili per svolgere adeguatamente l’attività imprenditoriale. Di ciò il governo deve rendersene conto. I produttori non possono operare in perdita. Sarebbe un vero assurdo”.

“Il fabbricato rurale (come la stalla, il magazzino, la cascina), strumento fondamentale di lavoro, e il ‘bene terra’, indispensabile per produrre derrate alimentari, non possono avere una tassazione così onerosa. D’altronde, anche le stesse Regioni -fa notare la Giunta Cia- hanno annunciato che chiederanno al governo di esentare totalmente dall'Imu i fabbricati di servizio all'attività agricola in quanto beni strumentali per il lavoro”.

La Giunta nazionale della Cia ha anche preso in esame anche i recenti decreti in materia di liberalizzazioni e semplificazioni. Viene espresso apprezzamento per l’impegno del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania ed evidenziato che dai provvedimenti arrivano prime importante risposte alle esigenze della categoria. In particolare, per quanto riguarda i rapporti tra agricoltura e Grande distribuzione organizzativa vengono recepiti alcuni elementi contenuti nella proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Confederazione. Tuttavia, il settore attende un ulteriore sforzo da parte del governo in modo da rendere più agevole e realmente competitiva l’attività imprenditoriale agricola.

Quanto al rincaro del gasolio agricolo, che in due anni è aumentato del 150 per cento, la Giunta nazionale ribadisce l’esigenza che venga introdotto un “bonus” produttivo sia per le serre che per tutte le aziende agricole, garantendo così costi meno onerosi. Altrimenti, molti agricoltori, impossibilitati a operare, sarebbero costretti a uscire dal mercato, con pesanti conseguenze di carattere sociale ed economico.

 

Fonte: Cia Nazionale