Quando il ritorno alle origini e alle tipicità è fonte di ripresa economica e allo stesso tempo di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Lo testimonia la storia della azienda Amicizia, ubicata in un’area dove il ritorno agli allevamenti di un tempo e alle tradizioni degli avi ha permesso di coniugare l’attività agricola all’ambiente, di fare reddito ma allo stesso tempo di produrre prodotti biologici e tipici rispettando la natura. In questa scheda-intervista al titolare dell’azienda, Pietro Caponio, scoprirete quanto abbia influenzato sul futuro dell’azienda la scelta di ritornare al passato.
Denominazione e localizzazione azienda
AZIENDA AGRITURISTICA AMICIZIA
di PIETRO CAPONIO
Contrada C. Fasano, 162 (S.P. per Santeramo)
Cassano delle Murge (Bari)
Tipo di conduzione
Familiare
Nome, età del titolare e titolo di studio
Pietro Caponio, 49 anni, licenza media inferiore
Ha rilevato l’azienda dal padre o dal nonno?
Da mio padre, che a sua volta l’aveva rilevata da mio nonno.
Si è insediato con i premi di primo insediamento del Psr?
Si
La storia dell’azienda:
Questa azienda è stata fondata da mio nonno nel 1910. All’epoca allevava cavalli, pecore e bovini. Mio padre l’ha portata avanti e l’ha fatta crescere. Col nostro arrivo negli anni ’80 c’è stato uno sviluppo dell’azienda con l’ingrandimento dell’allevamento (con 150 bovini e 300 ovini) e con un nuovo e moderno sistema di allevamento meccanizzato. Nel 1987 una infezione agli animali allevati, la “brucellosi”, ci ha costretto ad abbattere tutti i capi. Si è, a questo punto, presentato il problema della riconversione. Dopo questa batosta, siamo partiti con una azienda più piccola, ripartendo con piccole quantità di animali ed in particolare di bovini di razza Frisona, e prestando attenzione al discorso della trasformazione aziendale, realizzando il caseificio aziendale, ed abbiamo anche iniziato a coltivare il vigneto e l’oliveto e a produrre ortaggi. Ad un certo punto, nel 2005, si è presentato il problema relativo al basso prezzo del latte. Ci siamo resi conto che qualcosa non andava. Che l’allevamento intensivo di Frisona ci portava ad avere i boschi ed i campi sempre più pieni di erba (con tutti i rischi ed i costi conseguenti per coltivarli) ed il portafoglio sempre più vuoto a causa degli elevati costi per i mangimi. Nel 2006, dunque, abbiamo cambiato totalmente razza di bovini passando ad un incrocio tra “Bruna Alpina” e “Podalica” che prende il nome di “Grigia Alpina”. Si tratta di una razza che è predisposta al territorio murgiano e boschivo, dal quale trae nutrimento, abbassando dunque i costi di produzione ed, in compenso, aumentando anche la qualità del prodotto in quanto fornisce ai formaggi il sapore delle quattro stagioni, ovvero il sapore cambia da stagione a stagione in base alle diverse erbe spontanee presenti sulla murgia, delle quali si nutrono gli animali. La presenza della vacca “Grigio alpina” ha determinato sulla Murgia il ritorno delle Beccaccia, un uccello che sino a qualche tempo fa era scomparso. Un ritorno che è stato determinato dal ritorno delle vacche nelle aree boschive, in quanto questo uccello si nutre, proprio, dello sterco bovino. L’allevamento di questa vacca, quindi, ci ha portato ad abbassare i costi di produzione. Un’altra operazione che abbiamo compiuto ultimamente, sempre per abbassare i costi di produzione, è stata quella di dotarci di una caldaia che ci permette di recuperare i residui e gli scarti di potatura degli alberi. Residui e scarti che maciniamo e mettiamo nella caldaia che, a sua volta, ci fornisce calore che serve ad alimentare il caseificio aziendale e a riscaldare l’agriturismo, permettendoci di abbattere i costi per l’acquisto di energia e recuperare reddito. Oltre a ciò abbiamo impiantato sull’azienda un piccolo impianto fotovoltaico che alimenta la struttura.
La destinazione produttiva dell’azienda:
E’ prettamente una azienda zootecnica, nella quale si coltiva anche vigneto, oliveto e ortaggi. Prodotti questi ultimi, ovvero il vino, l’olio e gli ortaggi, che vengono destinati alla vendita diretta e all’utilizzo presso il nostro agriturismo, dove, appunto, consumiamo e vendiamo prodotti a chilometro 0, con un punto vendita aziendale.
Che cosa produce?
Per la maggior parte prodotti caseari, ma anche vino, ortaggi (cavoli, finocchi, cime di rapa, cicoria, etc.), sott’oli, miele. Tutti prodotti a coltivazione biologica.
Caratteristiche dei prodotti aziendali:
Sono prodotti tipici, unici e biologici.
Quanto è estesa l’azienda?
L’azienda è estesa 250 ettari.
I terreni sono di proprietà o vengono condotti in fitto?
I terreni in proprietà sono 100 ettari; i restanti 150 ettari, che comprendono il bosco, li conduciamo in comodato.
Ha allevamento?
Si. Alleviamo 110 bovini, 20 pecore e 50 maiali. Questi ultimi li utilizziamo per produrre salumi destinati alla ristorazione aziendale.
È una azienda multifunzionale?
Si. Oltre alla attività agricola si svolge anche l’attività agrituristica. Disponiamo di 15 camere per un totale di 30 posti letto. Lavoriamo molto con gli stranieri, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Nei week end e nel periodo invernale lavoriamo, invece, prettamente con ospiti locali. Offriamo anche corsi di equitazione e passeggiate a cavallo nei boschi.
Rientra in aree protette, parchi naturali e parchi naturali?
Si, in zona Sic.
L’organizzazione aziendale (quante persone vi operano)?
La gestione è prettamente familiare. Oltre a me, in azienda vi lavora mia moglie e le mie due figlie. Inoltre abbiamo due dipendenti fissi che sono impiegati nell’allevamento e nell’agricoltura, e due saltuari che vengono impiegati nell’agriturismo.
Quante giornate annue impiega?
All’incirca duemila giornate lavorative.
Ha uno spaccio aziendale?
Si, presso l’azienda.
Come è organizzata la rete commerciale e come viene piazzato il prodotto?
I nostri prodotti li vendiamo prettamente presso il nostro spaccio aziendale o li utilizziamo nella ristorazione presso il nostro agriturismo. Per la vendita diretta aderiamo al circuito della “Spesa in campagna” della Cia (Confederazione italiana agricoltori)
Somministra alimenti e/o fa ristorazione?
Si, presso il nostro agriturismo offriamo cucina tipica contadina.
Come è andata l’ultima annata?
Non ci possiamo lamentare, perché l’agriturismo ci permette di lavorare e di vendere i nostri prodotti.
Quali i problemi e le difficoltà che si incontrano?
Il problema principale è la burocrazia che ammazza l’agricoltura. Adesso qualcosa si sta cominciando a snellire. Però c’è tanto da fare. Per partecipare ad una fiera, ad esempio, ci sono tutta una serie di problemi burocratici da superare e di documenti da preparare.
Quali le soddisfazioni?
La soddisfazione principale è quella di vivere a contatto con la terra. È una sensazione spettacolare. In primavera vado in giro con i semi in tasca perché dove trovo una goccia d’acqua ci metto un seme. L’acqua e la terra portano la vita. Ad esempio pianto qua e là delle zucche che poi utilizziamo per la ristorazione.
Quali i programmi per il futuro?
Realizzare una piccola cantina per produrre vini aziendali, ed un punto vendita della carne proveniente dai nostri allevamenti. L’obiettivo è di fare vendita diretta in azienda ma anche organizzare delle degustazioni in azienda a contatto con la natura.
I recapiti dell’azienda:
Tel. 080.763393 Fax 080.763556
www.amicizia.it info@amicizia.it
Scheda-intervista redatta da Giannicola D’Amico
Progetto: Difesa del suolo e gestione della risorsa acqua.
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