Le nuove frontiere delle agrienergie per l’agricoltura brindisina: è stato questo l’argomento di un partecipato incontro svoltosi nei giorni scorsi a Fasano presso
L’AIEL è l’associazione della CIA che si occupa delle agrienergie ed ha come fine la promozione e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale nonché lo sviluppo del loro utilizzo energetico per fini civili ed industriali.
Berton l’altro giorno è giunto a Pezze di Greco per effettuare un sopralluogo presso
Dopo il sopralluogo e la verifica della fattibilità del progetto, propedeutica al finanziamento dello stesso, Berton ha incontrato, presso la “Progresso Agricolo” a Fasano, un nutrito gruppo di imprenditori agricoli, tecnici e rappresentanti di cooperative del territorio brindisino, per presentare le opportunità legate alle agrienergie, riscontrando l’interesse di numerosi tra i partecipanti. All’incontro oltre a Berton hanno partecipato il presidente provinciale della CIA di Brindisi Luigi D’Amico e il vicepresidente regionale vicario della CIA Puglia Donato Petruzzi.
“Sia a questo incontro che in altre occasioni stiamo riscontrando il concreto interesse del mondo agricolo a questo tipo di energie alternative – ha dichiarato il presidente provinciale della CIA di Brindisi Luigi D’Amico -. Bisogna puntare su quello che già abbiamo, come nel caso del progetto pilota in programma alla COPAPE di Pezze di Greco, e non investire su terreni che già vengono utilizzati per produzioni alimentari”.
“Il prezzo del petrolio è in continua ascesa – ha spiegato il vicepresidente regionale vicario della CIA Donato Petruzzi – e sta influenzando tutti i settori produttivi compreso quello agricolo. Il fabbisogno energetico tradizionale è sempre più limitato, costoso e inquinante. Per quel che concerne il settore agricolo bisogna valorizzare sempre più fonti energetiche alternative, sostenibili, competitive e sicure. In Puglia l’agricoltura ha la grande missione di produrre prodotti di qualità, tipici e legati al territorio, destinati alla alimentazione umana. Nella nostra regione, pertanto, non è conveniente produrre energia alternativa dalle derrate alimentari. È molto più utile e conveniente produrre energia da biomasse derivanti dagli scarti di produzione, come dai residui di potatura, dai quali è possibile ricavare un’enormità di energia pulita. Non è una utopia – ha concluso Petruzzi – prevedere in tutte le zone della Puglia ad alta densità olivicola impianti di bruciatura dimensionati alla quantità dei residui da bruciare, creando così una filiera dell’energia pulita che risolva il grande problema dello smaltimento e contemporaneamente produca sia energia pulita che ricchezza ulteriore per il territorio”.
Le agrienergie, dunque, come grande occasione da sviluppare, in modo da creare un’ulteriore opportunità di reddito per gli agricoltori e contemporaneamente per dare un apporto alla mitigazione dei cambiamenti climatici e ad alleggerire la pesante bolletta petrolifera.