Qualità & Varietà in Puglia

Esistono due diverse qualità di mandorle: quelle dolci e quelle amare . Le prime vengono utilizzate soprattutto nella preparazione di dolci e in pasticceria (Dopo la raccolta vengono fatte essiccare, trattamento che ne permette poi una lunga conservazione). Quelle amare, contengono acido prussico e non vanno mai mangiate crude poiché contiene una sostanza tossica, l'acido prussico, che viene inattivato con la cottura. Le si usa, ma in piccolissime quantità, per preparare alcuni tipi di biscotti, come gli amaretti cui danno un gusto particolare e inconfondibile.

Esistono molteplici varietà di mandorle: le più famose cultivar pugliesi sono: FALSA BARESE (Origine italiana, diffusa in tutta la Puglia, ed in particolare nel sud est barese, ha una fioritura tardiva, raccolta 20-30 settembre. Rustica, resistente alle gelate, produttiva), FILIPPO CEO (Varietà di origine pugliese, prodotta a Toritto e conca barese. Ha una fioritura tardiva e produttività costante. Albero mediamente vigoroso a portamento leggermente espanso. Guscio duro. Raccolta: inizio di settembre), GENCO (Anch'essa originaria della Puglia; prodotta nella parte sud-orientale della provincia di Bari, fioritura tardiva, raccolta 20-30 settembre), TUONO (Varietà pugliese diffusa prevalentemente a Bari e Foggia. Si sta confermando una delle più valide cultivar oggi in commercio anche per l'ottimo rendimento; ha una fioritura tardiva, e la raccolta è tra il 20-30 agosto), FRA GIULIO (Altra varietà pugliese, prodotta prevalentemente in provincia di Bari; produttiva, ricercata per le elevate caratteristiche merceologiche della mandorla piuttosto allungata. Raccolta: metà settembre). Altre varietà pugliesi meno conosciute sono: Cristomorto (provincia di Bari), Montrone (Provincia di Bari), Rachele Piccola (diffusa in tutta la Puglia), Catuccia (diffusa in provincia di Brindisi).

Tipici pugliesi

MANDORLA DI TORITTO
La mandorla di Toritto, è il frutto del mandorlo, Amygdalus communis e si ottiene dalle cultivar autoctone "Filippo Cea" (almeno il 70%), "Antonio De Vito" (fino al 20%), e altre cultivar (fino al 10%). La Filippo Cea si distingue in quanto presenta mallo di colore verde chiaro, a volte con qualche chiazza rossastra, liscio e peloso; endocarpo semiduro di colore paglierino chiaro e aspetto tozzo; il seme è dolce, simmetrico di media grandezza, colore esterno ocra scuro, punta piccolissima e arrotondata. La cultivar Antonio De Vito, invece, presenta mallo di colore verde pallido uniforme e si stacca facilmente pur seccandosi lentamente. Endocarpo duro di colore paglierino scuro. Il seme è dolce, grande e schiacciato con colore esterno ocra chiaro, ha forma rettangolare o ovoidale con punta rivolta verso il basso. Il periodo di produzione (raccolta) và da fine agosto a inizio ottobre, a seconda delle cultivar.
( Tratto da: Atlante dei prodotti tipici agroalimentari di Puglia, 2006- Realizzato nell'Ambito del Por Puglia 2000-2006 Misura 4.8 )

Zone di produzione
Attualmente (da fonte Istat aggiornata al 2006), in Puglia, è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 29.030 Ha (pari al 35,01% della superficie nazionale coltivata a mandorlo), che ha fornito una produzione tot. di 339.960 Q.li di mandorle, un terzo del totale nazionale (30,01%).

Superficie coltivata a mandorle

Produzione mandorle

Anni

Superficie totale in Puglia

Superficie totale in Italia

Anni

Produzione raccolta in Puglia in Q.li

Produzione raccolta in Italia in Q.li

1999

32.459

90.003

1999

460.607

1.030.844

2000

32.318

88.950

2000

423.158

1.047.551

2001

31.961

87.650

2001

455.571

1.042.850

2002

31.960

86.406

2002

488.555

1.048.911

2003

31.778

86.142

2003

330.642

913.806

2004

31.073

84.441

2004

366.648

1.052.453

2005

30.528

83.318

2005

409.477

1.183.438

2006

29.030

81.737

2006

339.960

1.127.954

Fonte: Istat

Fonte: Istat

Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia.
In Puglia, le mandorle sono prevalentemente coltivate nelle province di Bari (21.000 Ha, pari al 72,3% della superficie pugliese coltivata) e Brindisi (5.800 Ha, pari al 20% della superficie pugliese coltivata), rispettivamente con una produzione di 250.000 Q.li (pari al 73,6% dell'intera produzione pugliese) e 45.000 Q.li (pari al 13,2% dell'intera produzione pugliese), a seguire le province di Foggia, Taranto e Lecce.  

Superficie Tot. coltivata a mandorle nelle 5 province

Anni

Bari

Brindisi

Foggia

Lecce

Taranto

1999

23.907

6.050

1.500

83

919

2000

23.560

6.296

1.500

81

881

2001

23.560

5.950

1.500

78

873

2002

23.570

5.950

1.500

78

862

2003

23.570

5.800

1.500

78

830

2004

22.900

5.875

1.500

78

720

2005

22.500

5.800

1.500

78

650

2006

21.000

5.800

1.500

80

650

Fonte: Istat

Produzione mandorle nelle 5 province

Anni

Bari

Brindisi

Foggia

Lecce

Taranto

1999

351.600

68.970

19.684

2.823

17.530

2000

316.980

54.137

26.174

4.527

21.340

2001

359.856

53.000

21.050

5.415

16.250

2002

376.379

71.400

19.684

5.372

15.720

2003

274.200

22.040

18.278

3.114

13.010

2004

273.950

51.110

22.496

4.692

14.400

2005

331.500

38.000

21.090

6.457

12.430

2006

250.000

45.000

25.650

5.460

13.850

Fonte: Istat

Contributi Comunitari
Il premio comunitario per la frutta in guscio (mandorlo) è pari a 362,25 €/Ha. Per poter usufruire dell'aiuto però il mandorlo deve essere in coltura specializzata e avere una densità minima di 50 piante ad/Ha