Etimologia
La parola “mandorla” (che è il seme commestibile del mandorlo, “Prunus amygdalus”), proviene dal latino “Amygdalus”, voce probabilmente di origine semitica, che diversi studiosi ritengono essere il nome frigio della greca Cibale, che significherebbe la grande madre. Si narra la favola, che il mandorlo nacque dal sangue di quella dea, personificante la terra che produce. Il mandorlo, che appartiene alla famiglia delle Rosacee, ed è il primo tipo di pianta che si sveglia dal sonno invernale, per preannunciare con i suoi fiori il ritorno della primavera, produce il frutto chiuso in un guscio, la mandorla appunto, che per i motivi di cui sopra, viene anche chiamata dai latini “Noce Greca”. E' questa una pianta originaria dell'Asia Minore, che fin dall'antichità si diffuse in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Fra storia & mitologia

Della mandorla se ne trova traccia sin nei libri dei Veda del 5000 a .C. che ne decantavano le sue magnifiche qualità nutritive. Come abbiamo detto il mandorlo è una pianta originaria delle zone asiatiche comprendenti Russia, Cina e Giappone, ed è stato importato nel nostro Paese, in Sicilia precisamente, grazie ai commerci dei fenici nel Mediterraneo e poi di lì si estese nella Magna Grecia dove nelle colonie si diffuse l'uso della mandorla nella cucina. In America si diffuse solo successivamente ai viaggi di Cristoforo Colombo. Molto romantico è però lasciarsi cullare dalla mitologia greca, infatti: "Gli antichi Greci narravano che Fillide, una principessa Tracia, incontrò Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta durante la navigazione verso Troia. I due giovani, si innamorarono perdutamente, ma Acamante fu costretto a proseguire con gli Achei per combattere nella guerra di Troia. La giovane principessa, dopo aver atteso dieci anni che finisse la guerra, non vedendolo tornare con le navi vittoriose si lasciò morire per la disperazione. La dea Atena, commossa da questa struggente storia d'amore, decise di trasformare Fillide in uno splendido albero di mandorlo. Acamante, che in realtà non era morto, quando seppe che Fillide era stata trasformata in albero abbracciò Fillide-pianta, che per ricambiare le carezze fece prorompere dai suoi rami fiori anziché foglie. Quel abbraccio si ripete ogni anno a primavera." I mandorleti hanno subito negli ultimi 30 anni una notevole espansione in Iran e in California. In Italia c'è stata una controtendenza e la coltivazione del mandorlo ha subito una drastica riduzione in superficie e quantità prodotta. Infatti la produzione italiana in mandorle nel '90 è diminuita del 50% rispetto al '60. Nell'ambito europeo la Spagna, produce di più (2.400.000 q) e l'Italia deve importare per soddisfare il fabbisogno interno. La produzione italiana è concentrata in Sicilia e Puglia che da sole forniscono il 90% della produzione nazionale. In particolare in Puglia, a Toritto, in provincia di Bari, si coltiva una cultivar autoctona, denominata "Filippo CEO". Lo stesso territorio agricolo torittese risulta essere uno dei maggiori centri di produzione della mandorla. A Quasano, Frazione di Toritto e anche ubicata la "Fattoria della Mandorla". A livello mondiale la California produce 1/3 della produzione mondiale (1.200.000 q) di mandorle in guscio. Ma se consideriamo le produzioni in sgusciato la California ne produce il 60%, questo è dovuto all'uso in California di cultivar a guscio leggero e cartaceo con rese anche del 60% in seme contro la resa spagnola e italiana (cultivar vecchie a guscio spesso e legnoso) che è del 25-30%.

Generalità
Gli alberi hanno le foglie più strette e chiare, e hanno una fioritura precoce e i fiori bianchi o rosati. La fioritura invernale dei mandorli è il primo segnale della ripresa vegetativa, quando tutti gli alberi sono ancora in riposo. Spuntano prima i fiori delle foglie, donando un aspetto candido alle chiome. Il frutto del mandorlo "mandorlo in fiorePrunus amygdalus" è una drupa, costituita da una buccia di forma ovoidale più o meno compressa di colore verde-giallastro, ricoperta di peluria chiara, dal mesocarpo fibroso e asciutto e da un guscio più o meno legnoso con presenza di pori. La buccia e il mesocarpo formano il mallo, che a maturazione si fende lungo la linea di sutura e libera il guscio. All'interno del guscio ci sono 1-2 semi, costituiti dal tegumento esterno di colore ocra, venato e rugoso, che avvolgono i cotiledoni. Le mandorle possono essere raccolte e consumate in aprile-maggio come frutti freschi interi prima della lignificazione del guscio, oppure come secchi da giugno-luglio (previa smallatura e sgusciatura).  

Proprietà


Composzione chimica

Unità di misura

Valore per 100 gr.
di parte edibile

Parte edibile

%

24

Acqua

%

5,1

Proteine

%

22

Lipidi

%

55,3

Carboidrati

%

4,6

Amido

%

0,8

Zuccheri solubili

%

3,7

Fibra totale

%

12,7

Energia

Kcal

603

Kj

25323

 

Sodio

mg

14

Potassio

mg

780

Ferro

mg

3

Calcio

mg

240

Fosforo

mg

550

Tiamina

mg

0,23

Riboflavina

mg

0,4

Niacina

mg

3

Vit A ret. eq.

mg

1

Vit C

mg

0

Vit E

mg

26

Fonte: Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione


Le mandorle sono semi ad altissimo valore energetico, in quanto ricchi di grassi insaturi che ne costituiscono oltre il 50%. E' elevato il contenuto in proteine (15% - 18%) e preziosa la presenza di vitamine del gruppo B1 e B2, di ferro e di calcio, fosforo, magnesio, potassio, zolfo, ed inoltre ha una buona quantità di vitamina A ed E. E' un alimento molto equilibrato dall'alto valore nutritivo. L'elevata presenza dei grassi permette di sfruttare le mandorle per l'estrazione dell'omonimo olio, usato nell'industria dei liquori e della cosmesi. Nelle mandorle amare l'uso alimentare è ridotto per la presenza dell'amigdalina, un glucoside che scomponendosi origina una delle sostanze più velenose in natura, l'acido cianidrico, in grado di bloccare il flusso dell'ossigeno alle cellule e portare a morte gli organismi animali, uomo compreso, in tempi brevissimi. L'uso in medicina, cosmetica e profumeria di questo seme, preferibilmente amaro, è fondamentale.  

Uso in medicina

Le vengono attribuite proprietà, antisettiche e remineralizzanti, energetiche e ricostituenti, emollienti e lassative, e a questo proposito uno dei rimedi più antichi è il latte di mandorle, rinfrescante dell'intestino e delle vie urinarie, oltre che calmante per la tosse. In alcuni testi di medicina naturale l'olio di mandorle è consigliato in tutti gli stati di debolezza psico-fisica come le convalescenze, la stanchezza fisica ed intellettuale, nei casi di demineralizzazione e contro le infiammazioni dello stomaco. La mandorla e' indicata come antidepressivo naturale per l'effetto che avrebbe sul sistema nervoso. Se mangiata insieme a frutti acidi come il succo d'arancia, può rappresentare un cocktail benefico per il sistema immunitario. E' raccomandato ai bambini perché secondo alcuni medici, può sostituire il latte materno. Ricca di principi nutritivi, la mandorla è anche un integratore dietetico naturale.

Uso in cosmetica e profumeria

L'industria cosmetica, utilizza l'olio di mandorla come base per impacchi e creme. L'olio di mandorle, estratto a freddo da entrambe le varietà, e' costituito soprattutto da gliceridi dell'acido oleico e linoleico, non contiene acido cianidrico, non irrita la pelle e viene utilizzato per la pulizia della cute sensibile e per il trattamento delle pelli secche e arrossate.
Incluso in creme, emulsioni e oli cutanei, ha una funzione ammorbidente e rassodante. L'olio si ritrova in diversa misura anche in prodotti per la prevenzione delle smagliature, per le ragadi al seno, in latti detergenti e rinfrescanti. Efficace e naturale e' la maschera per il viso, schiarente e idratante, realizzata con il residuo delle mandorle dolci (farina amygdalarum). Usato esternamente l'olio è efficace contro l'eczema secco, le scottature, i pruriti, le screpolature, nelle otalgie e per ammorbidire le pelli secche. L'olio di mandorle dolci è altamente eudermico, non comedogenico e di facile assorbibilità, ricco in vitamina E, B e minerali. Può essere usato come olio da massaggio, aromatizzato con oli essenziali (in concentrazione tra lo 0,5 e
il 3%) per profumare la pelle e usato come base per unguenti e creme da massaggio.
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